Tami Izko

Tami Izko è nata a Cochabamba (Bolivia) nel 1984. Benché giovanissima, ha vissuto a lungo in diverse città, recentemente a Madrid, Lisbona, Londra, Milano, Schöppingen e Bruxelles. Attualmente vive e lavora ad Atene. I suoi primi studi sono stati di Cinematografia e di Scrittura creativa, esplorando in particolare la dimensione autobiografica, un tratto che ricorre nelle sue opere. Izko si è avvicinata alla scultura, e particolarmente alla ceramica, quando viveva a Lisbona. Come i suoi testi, gli oggetti in ceramica che realizza sono spesso legati ad un’auto rappresentazione. La plasticità dell’argilla si presta nelle sue mani alla creazione di forme organiche come riflessione e astrazione del sé e degli elementi che lo configurano. Nella serie Wounds (2019) indaga le connessioni tra memoria, trauma e resilienza, mentre nella serie Bezoar (2022) esplora i meccanismi alla base del pensiero magico: le sculture sono realizzate principalmente con ceramiche smaltate e cristalli che vengono cotti diverse volte accelerando la mutazione dei materiali. L’utilizzo della tecnica dei calchi di gesso per riprodurre forme in porcellana, gres, latex o cera è ora un elemento centrale del suo approccio alla scultura. In particolare, nella sua produzione più recente (Via Spaventa, 2021, The Crab’s House con Federico Clavarino, 2022-ongoing, e oggi Inventory per Fondazione La Raia) si serve di questo processo per rimodellare luoghi preesistenti, formando una costellazione di oggetti estratti dal contesto, reinterpretandoli per ricreare un nuovo spazio soggettivo. Le sue opere sono state esposte a Ginevra (Fondation Bruckner Parcours Ceramique), Londra (Royal College of Art), Schöppingen (Stiftung Kunstlerdorf), Bruxelles (Boghossian Foundation), Istanbul (Biennale 2017), Milano (Viasaterna Arte Contemporanea) e Torino (Artissima).  Infine, la sua attività di ricerca l’ha portata a collaborare più volte con il fotografo Federico Clavarino; uno dei risultati del loro lavoro è la serie Eel Soup – recentemente pubblicata per Witty Books - che è stata esposta a Bruxelles, (Pinguin, 2018), (Fotofestiwal, 2018), all’Istanbul Biennal (2019) e in Viasaterna (2019).

Inventory

Opera permanente, 2023